Villa Zingali Tetto
La villa venne commissionata nel 1926 all’Ingegnere e Architetto Paolo Lanzerotti dall’Avvocato Paolo Zingali Tetto, che la abitò fino alla morte nel 1969. Paolo Lanzerotti collaborò con Gaetano D’Emanuele per la realizzazione dell’apparato decorativo di soffitti e pareti e con Salvatore Gregorietti per la realizzazione delle vetrate del giardino d’inverno.
La Villa e parte del suo contenuto furono lasciati per testamento all’Università di Catania come abitazione pro tempore a titolo gratuito per il Rettore, senza però che questi vi si stabilisse effettivamente. Solo nel 1975 l’Università è entrata pienamente in possesso della Villa, con il piano nobile (il primo piano, in cui si trovano le stanze di rappresentanza e la camera padronale) sede della direzione dell’Opera Universitaria e, successivamente, il piano rialzato occupato dal CCR - Consorzio Catania Ricerche, oggi CBD - Centro Biblioteche e Documentazione.
Nell’ambito del progetto Coordinato Catania-Lecce, nel 1996, sono stati finanziati i lavori di restauro e rifunzionalizzazione, per essere adibita a Laboratorio e Museo della Rappresentazione. Il progetto fu affidato all’Ufficio Tecnico dell’Università; nel 1999 iniziarono i lavori.
Nel 2012 la struttura viene riacquisita dall’Ateneo di Catania che la lascerà inattiva sino al 2015 anno in cui, nell’ottica di sistematizzare i 22 musei di pertinenza dei singoli dipartimenti, istituisce nel 2015 il Sistema Museale di Ateneo.